Piano d’Azione per la Crescita e la Trasformazione delle Imprese (Plan d’action pour la croissance et la transformation des entreprises – PACTE): questo è il titolo ambizioso della legge n° 2019-486, approvata e pubblicata in Francia lo scorso 23 maggio 2019 dal Governo Macron, per tentare di rilanciare l’economia francese.

Le misure adottate sono numerose e abbracciano diverse tematiche, ma hanno un comune denominatore: facilitare l’avvio delle attività commerciali e la gestione delle imprese. Facile dunque operare un parallelo con il Decreto italiano «Semplificazione 2019 ».

La «semplificazione » alla francese passa attraverso misure quali l’alleggerimento delle formalità legate alla costituzione di un’impresa ed un maggiore spazio alle procedure telematiche.
Nella gestione d’impresa viene operato un notevole sfoltimento delle circa 50 soglie legali legate al numero di dipendenti impiegati, dalle quali la legge francese, come del resto quella italiana, fa dipendere l’esistenza o l’aggravio di alcuni obblighi a carico delle imprese. La legge PACTE prevede inoltre che il superamento di una determinata soglia sia efficace solo se perdura da 5 anni.

Da segnalare anche l’attenuazione delle condizioni risultanti da bilancio in presenza delle quali corre l’obbligo di nominare il Commissaire aux Comptes, figura analoga al collegio sindacale italiano, nonché l’armonizzazione di tali condizioni per tutte le forme societarie.

La semplificazione non è il solo incentivo previsto dalla legge PACTE. Dei fondi finanziati con la cessione di partecipazioni pubbliche saranno destinati a sostenere imprese e start-up attive nella cosiddetta «innovazione di rottura » (disrupting innovation).
Buone notizie anche sul fronte appalti pubblici, per i quali il versamento, in favore dell’impresa esecutrice, di un’anticipazione pari al 20% dell’importo contrattuale dovrebbe ormai costituire la regola.